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  • La Duchessa di Amalfi Presso al Teatro Bellini Napoli fino al 13 Marzo 2011


    foto-la-duchessa-di-amalfi-particolare-d-abbraccio-leggera-2_1Appuntamento con Mariangela D'Abbraccio e Paolo Graziosi in La duchessa d'Amalfi. L'azione si svolge nei primi anni dei XVI secolo ad Amalfi, Roma e Milano. Il dramma di Webster racconta un episodio di cronaca nera che ebbe largo eco al tempo, avvenuto nello scenario della costiera amalfitana alla fine del XV secolo in una delle maggiori famiglie nobiliari d’Italia. La duchessa Giovanna D’Aragona, vedova giovanissima del duca di Amalfi da cui eredita la reggenza, s’innamora del plebeo Antonio Bologna, amministratore della sua proprietà. La duchessa lo sposa e da lui ha tre figli, all’insaputa dei suoi due fratelli, Ferdinando suo gemello duca di Calabria, e il Cardinale. In un secondo momento per un banale incidente di percorso la notizia arriva alle orecchie dei due spietati fratelli, scatenando le ire di entrambi e una spirale di feroce e sadica violenza; a portare a termine l’efferata vicenda di sangue e odio fraterno, è il mercenario Daniel De Bosola, ex galeotto al servizio del Cardinale, “deus ex machina” degli avvenimenti, introdotto come spia in casa della duchessa...

    Note di regia: Da oltre trent’anni “La Duchessa di Amalfi” di John Webster non è stato rappresentato nel nostro paese con allestimenti e compagnie di rilievo. Questa lunga assenza dalle scene congiunta con la forza della storia piena di suspence, tradimenti, intrighi, e delitti e la profondità di analisi dei fatti umani, ci hanno spinto a lavorare a questa grandissima opera del teatro elisabettiano. Il testo di Webster è l’esotica parabola delle paure della società sua contemporanea nell’atteggiamento morale di fronte alle donne, e alla natura del sopruso e dell’assassinio. Oggi possiamo dare una reinterpretazione del grande classico riconoscendo nell’opera la metafora delle nostre ossessioni, della stessa violenza che impera nella nostra società, sopratutto nei confronti delle donne, e leggervi una valenza universale che trascende l’interesse localistico per il fatto di cronaca. Queste importanti caratteristiche possono giustificare la ricerca di modernità anche nello stile teatrale, mescolando tradizione e innovazione nell’adattamento drammaturgico e nella scelta dei linguaggi, in sintonia con le tendenze della cultura teatrale contemporanea. (Consuelo Barilari)

    Fonte: Napoli Today

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