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  • Deredia. La Ruta de la Paz dal 23 giugno al 13 settembre 2009, Roma

    Palazzo delle Esposizioni presenta La Ruta de la Paz, un progetto ideato dallo scultore costaricano Jiménez Deredia, che prevede nove grandi complessi scultorei in altrettanti Paesi del continente americano: dal Canada alla Terra del Fuoco, passando per gli Stati Uniti, il Messico, lo Yucatan, il Costa Rica, la Colombia, il Perù ed il Cile. Lungo le Americhe si snoderà un ideale filo rosso, legame di popoli e leggende, miti e tradizioni, vita e simboli. Il progetto trae origine dalle sfere precolombiane in pietra, costruite dagli antichi indiani Boruca nel Costa Rica circa 2000 anni fa. La simbologia legata alla sfera descrive la trasmutazione della materia, e il cerchio l'essere alla ricerca di se stesso. Questi elementi indicano una concezione unitaria e globale dell'esistenza e dell'universo, e si richiamano a valori ancestrali insiti in ogni uomo. Deredia ha analizzato e reinterpretato un simbolo predominante in molte antiche culture precolombiane, creando una connessione tra gli elementi sferici di ognuno dei nove complessi scultorei e le principali costellazioni dei Paesi interessati, anche attraverso l'allineamento delle sfere con le stelle. Palazzo delle Esposizioni accoglierà i progetti architettonici, le sculture in formato ridotto e opere monumentali in bronzo appartenenti al gruppo delle Genesi, che costituiscono il fulcro delle nove installazioni della Ruta de la Paz nel continente americano; mentre nei Fori Imperiali, lungo la Via Sacra, saranno collocati 17 gruppi scultorei monumentali dell'artista costaricano. Il progetto coinvolgerà anche alcuni rilevanti spazi pubblici romani, le piazze Barberini e di San Lorenzo in Lucina, l'area antistante il Colosseo, il Parco della Musica. Sentiero di pace e unione tra il nord e il sud del mondo attraverso una successione di forme archetipiche riconducibili al principio cosmico della sfera, La Ruta de la Paz è assai più di una mostra; è piuttosto la sintesi, o il nucleo generatore di un progetto ambizioso, da portare a termine e distribuire in un arco spazio-temporale incomparabilmente estremamente più vasto, che solo e soltanto Roma, capitale universale ed eterna e incomparabile centro propulsore di valori condivisi di qualsivoglia segno (classici, cristiani, umanistici, simbolici), poteva e doveva tenere a battesimo. Cresciuto sulle suggestioni ancestrali dell'arte precoloniale, educatosi a Firenze sulla cultura della misura e dell'armonia rinascimentali, misuratosi con il più straordinario palinsesto figurativo della civiltà occidentale (la fabbrica di San Pietro, dove nel 2000 ha realizzato una monumentale scultura per una delle nicchie michelangiolesche dell'abside), Jiménez Deredia giunge a Palazzo delle Esposizioni dopo aver percorso un cammino geograficamente e culturalmente assai lungo, del tutto indipendente e contrapposto rispetto alle regole dello star-system del contemporaneo. All'esposizione presso il Palazzo è collegata la mostra Deredia. La Genesi e il Simbolo, al Foro Romano.
    fonte: palazzoesposizioni

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