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  • Museo Archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele, Eboli (SA)

    Le origini della civiltà salernitana sono antichissime e una fitta rete di Parchi Archeologici e Musei in provincia di Salerno consentono ai turisti, durante tutti i mesi dell'anno, di conoscere il territorio.
    Tra questi, il Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele che ha sede nel Convento di San Francesco di Eboli risalente al XIII secolo.
    Attualmente il Museo raccoglie soprattutto i reperti provenienti dal centro antico di Eboli, che, per la posizione favorevole fra la costa salernitana e l'entroterra nella Piana del Sele, ha rappresentato nell'età antica una frontiera fra ambiti territoriali e culture diverse.
    Il percorso espositivo è organizzato secondo un criterio cronologico teso a presentare le principali fasi della vita del territorio ebolitano: la preistoria, l'età del ferro, il periodo orientalizzante, il VI e V secolo, e, per il momento, si chiude con la ricca documentazione del IV sec. a.C.
    La prima sezione è dedicata alle più antiche testimonianze restituite dal territorio ebolitano risalenti al Neolitico e all'Età del bronzo.
    La prima presenza documentata di popolazioni risale all'epoca eneolitica, testimoniata dal ritrovamento di tombe collettive della cosiddetta civiltà del Gaudo (2500-1800 a.C.) in località Madonna della Catena.
    Altre testimonianze, reperite in varie località (Turmine, Padula, Moreno, San Donato nell'area collinare e Macchia Roveto in pianura), appartengono all'età del bronzo (X-IX secolo).
    La seconda sezione è dedicata all'esposizione di ricchi corredi funerari risalenti all'età del ferro del IX–VII secolo a.C..
    I reperti rinvenuti attestano come il territorio di Eboli costituisse una sorta di "zona d'incontro" fra le culture più conservatrici dell'alta Valle del Sele e le comunità sul litorale che risentivano della conolizzazione greca.
    Armi e fibule in bronzo a forma di arco sono state rinvenute in tombe maschili, mentre fibule ed ornamenti in due tombe femminili.
    Tra la fine del V secolo e il IV secolo le popolazioni italiche hanno un momento di riscossa rispetto alle culture greche ed etrusche che l'avevano tenuta in un ruolo secondario, dimostrano una sostanziale continuità di occupazione dell'insediamento di Eboli fino all'Età romana, quando Eboli (Eburum) assume lo statuto di municipium.
    Se però le necropoli non hanno lasciato alcuna evidenza sul territorio (trattandosi, per lo più, di tombe a fossa) sono però presenti importanti siti con resti monumentali che costituiscono quello che può essere definito 'Parco Archeologico'.
    fonte turismoinsalerno

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