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  • Teano - Il Teatro Romano

    Gli scavi hanno dimostrato che il complesso architettonico porticus-teatro-tempio era collocato sul lato occidentale della valle costituente l'area oggi detta di San Pietro a Fuoco in Teano e articolato su tre differenti livelli, in modo da offrire una prospettiva scenografica la cui imponenza e' oggi solo parzialmente apprezzabile dal basso, considerato il notevole interro che ha innalzato nei secoli il piano di campagna. Il Teatro e' costituito dalle tradizionali partizioni costruttive proprie di tale tipo di edificio nel mondo antico: edificio scenico, orchestra e cavea. La particolarita' del Teatro di Teano e' costituita dal fatto che esso e' stato, nei secoli, sottoposto a continui restauri e a due grandi trasformazioni (fine del II secolo a.c. e inizi del III secolo d.c.), insistendo sempre sul medesimo sito. In particolare la cavea era sostenuta da archi sovrimposti per tre ordini con fronte a pilastri, ad eccezione della parte centrale dell'arco della cavea dove l'edificio e' appoggiato direttamente al banco della retrostante collina e alle arcuazioni della primitiva sistemazione del complesso. L'interno della cavea e' suddiviso da corridoi longitudinali detti preacintiones in proedria, ima, media e summa cavea; tali zone sono a loro volta ripartite in cunei dalle scalette di servizio e dallo sbocco delle scale di accesso alla cavea (vomitoria) provenienti dagli ambulacri interni. Sulla sommita' della cavea correva un colonnato costruito in eta' imperiale, detto columnatio in summa gradinatione. L'orchestra, in un primo tempo circolare al modo dei teatri greci, si presenta a forma di ferro di cavallo con pavimentazione in connesso marmoreo secondo schemi geometrici.
    Da essa si accede a due corridoi laterali alla cavea detti parodoi collegati agli ambulacri interni; dall'orchestra si accede altresi' alla proedria, zona riservata ai sedili mobili riservati ai piu' illustri rappresentanti della societa' locale, mentre i magistrati trovavano posto sul tribunal, vera e propria terrazza ricavata sull'estradosso del passaggio delle paradoi. La scena e' lunga piu' di 40 metri ed e' composta dal pulpitum con fronte a nicchie sovrimposto alla fossa scenica, dove trovavano collocazione anche le machinae per le trovate scenografiche, e dal fronte scena. Questultimo era articolato dalle tre porte (regia e valvae hospitales) in forma di una grandiosa facciata rettilinea sui cui lati si aprono gli accessi sulle versurae, grandi ambienti di passaggio verso la porticus pone scaenam. La facciata proponeva la successione verticale di ben tre ordini di colonne sui lati che affiancavano un doppio ordine gigante realizzato in corrispondenza della porta regia con i marmi piu' preziosi e rari dell'impero (dal cipollino all'africano, dal pavonazzetto al giallo antico) per un'altezza complessiva superiore a m. 25. Nicchie di varie dimensioni completavano il prospetto decorato da una moltitudine di statue celebranti sia divinita', sia membri della famiglia imperiale - ivi compreso l'imperatore, sia personaggi distinti dell'elite locale. I principali elementi architettonici, capitelli e fregi, recavano campiture figurate con Vittorie recanti trofei e palme, ovvero rigogliosi racemi vegetali popolati da animali alludenti ad altrettante virtutes imperiali con intento quasi trionfale.
    Il tempio sulla sommita' della cavea si trova allineato rispetto all'asse longitudinale del teatro ellenistico e misurava piedi romani 65 x 54. Si elevava su podio in concreto cementizio ed era sorretto da grandi arcuazioni in opera quasi reticolata e incerta.
    Gli scavi hanno restituito alcuni frammenti relativi al manto di copertura e agli elementi della trabeazione litica in tufo rivestito da intonaco. Sembra accertato che notevoli appaiono i frammenti di altorilievi fittili riferiti a scene di tipo narrativo ancora da identificare.
    Sulla base del rinvenimento nella fossa scenica di una mensa di altare con dedica in osco ad Apollo sembra estremamente probabile che la divinita' titolare del tempio fosse Apollo. Al tempio si accede mediante due rampe in galleria, delle quali la occidentale ancora ben conservata, con funzione di collegamento tra la cavea dell'edificio ellenistico e il tempio.
    fonte prolocoteanoeborghi

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