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La Certosa di San Giacomo, Capri
Il conte Giacomo Arcucci, segretario di Giovanna I d'Angiò, individuò questo luogo nella valletta detta SAMA o LAMA esposta a sud, confinante col mare, lontano dal paese e protetta da mura. La sua fondazione si fa risalire al 1371 e si dice sia stata edificata su resti di costruzioni romane e sulla sesta villa di Tiberio.
Nel 1534 la Certosa subì seri danni per l'incursione di Federico Barbarossa. Nel 1553 per quella di Mustafà Pascià e successivamente per quella del corsaro Dragut. i monaci fuggirono e la Certosa fu ampliata e fortificata. I lavori di consolidamento durarono circa un secolo dal 1560 al 1636, riprendendo nel 1691 con il restauro della torre, del chiostro grande e del presbiterio oltre alla costruzione del campanile a tre arcate posto tra i due chiostri e demolito nel 1908.
Con la venuta dei Francesi la Certosa divenne prima caserma poi bagno penale quindi ospedale militare. Tra il 1901 e il 1903 passò al Demanio dal quale, nello stesso, anno Krupp acquistò i terreni dove oggi sorgono i Giardini di Augusto e Via krupp.
La farmacia nel 1412 era posta nei locali siti all'incrocio tra il viale di accesso e quello della Certosa. A sinistra e di fronte era situata la cappella delle donne "Fuori Clausura". La Chiesa di S. Giacomo conserva resti di affreschi di fine 600. A sinistra della chiesa, nella sagrestia, troviamo due sale di notevole interesse architettonico la prima occupa tutta la profondità dell'abside ed ha una soglia con laterizi messi di taglio. L'altra sala è coperta da una volta a crociera decorata con stucchi del 600. Il portale ogivale della Chiesa è in marmo bianco con le figure in bassorilievo di S.Brunone e S. Giacomo; nella lunetta un affresco di fine 300 raffigura la Madonna col Bambino tra i due santi. Il Chiostro Piccolo, del tardo 300, ha 5 arcate secondo la lunghezza e 4 in larghezza sostenute da colonne con capitelli di spoglio. Accanto al chiostro vi è il Refettorio o Sala Diefenbach che fa parte dell'agglomerato del 300.
Oggi è sede di un museo e vi si conservano, oltre ad alcune grandi statue di epoca romana rinvenute nel 1964 nei fondali della Grotta Azzurra, anche alcune tele dell'artista, esponente della pittura simbolistica europea della fine del XIX sec., vissuto a Capri per molti anni. Dall'atrio di ingresso è visibile la torre di vedetta del 400, simile a quella di Materita ricca di motivi barocchi e che nella sua cuspide ricorda il motivo della vera da pozzo in ferro, tipico prodotto dell'artigianato caprese. Il Chiostro Grande, restaurato in parte nel 1924, ha archi a tutto sesto con pilastri e archi in pietra, oggi è adibito a scuola. La Certosa è sede, oltre che del Museo, anche della Biblioteca Comunale. Recentemente sono stati eseguiti ulteriori lavori di restauro.
fonte capri.net
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