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  • Cusano Mutri (BN)

    Un mondo di pietra e di preghiera.
    Adagiata su uno sperone roccioso alle falde del monte, estremo lembo orientale del massiccio del Matese al confine tra Campania e Molise, Cusano Mutri è la perla di questa zona travagliata, spesso colpita da eventi sismici. Risparmiata sostanzialmente dallo scatenamento della natura, che invece qui si è divertita ad arrovellarsi in forre, grotte e altri fenomeni carsici, Cusano offre al visitatore una visione da Medioevo, arroccata com'è intorno al castello, con case a strapiombo sulla valle sottostante, strette e bianche per la pietra calcarea, con i vicoletti e le scalinate tortuose, le cortine murarie rette da poderosi archi, i campanili e le cupole che emergono dalla selva dei tetti. Quale emozione, quindi, entrare per la Porta di Mezzo sulla stradina lastricata e salire verso il punto più alto per abbracciare nello sguardo le montagne ricoperte da faggeti. Sono montagne alte, tra i 1000 e i 1800 m, dove il bosco dal tardo autunno a primavera accoglie la neve.
    E' anche, naturalmente, un Medioevo di immaginazione, quello impresso nei ruderi del castello feudale, in piazza Lago, e della sua torre, che nonostante l'età (la prima costruzione è del V sec. d.C.) e gli eventi non si è ancora del tutto sbriciolata e lascia un segno in via Ripa; mentre in via Vicinato quel che resta della Porta di Mezzo introduce a un luogo dei sogni fatto di scalinate in pietra e portali intarsiati con stemmi araldici, archi e palazzi signorili. Pietra dunque, e pietra sia: quella del Matese, che un'accorta politica è riuscita a ripristinare nelle piazzette, dove cemento e asfalto erano già riusciti a farsi largo. Di fronte alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo è collocato il Palazzo Franco (ora Altieri) costruito intorno al 1200; conserva pregevoli affreschi nel salone, la cui loggia si affaccia a picco sulla vallata, e il letto di legno intagliato sul quale la tradizione vuole abbia riposato Papa Leone XIII durante la sua permanenza a Cusano. Esempio di residenza nobiliare settecentesca è il Palazzo Santagata, oggi convento agostiniano. Diverse sono le chiese di interesse artistico, a partire dalla più antica, quella di San Pietro e Paolo, sorta agli albori del cristianesimo nel V secolo e posta in cima a una gradinata nella parte più alta del centro storico; pregevoli l'altare maggiore barocco e la scultura lignea dietro di esso, opera di Domenico De Luca, pure barocca. La Chiesa di Santa Maria del Castagneto sorta alla fine del VII secolo sui resti di un antico tempio sannitico, fu monastero benedettino e custodisce una statua lignea della Madonna con Bambino del 1200. La Chiesa di San Giovanni Battista, databile IX-X secolo e più volte ristrutturata, nel 1663 si è dotata della classica croce latina a cinque navate. La Chiesa di Monte Calvario, costruita nel XVII secolo in posizione panoramica sull'intera vallata, è meta delle processioni penitenziali del Venerdì Santo e della Spina Santa. Infine, la Madonna delle Grazie è del tardo Settecento, mentre la Chiesa di San Nicola, alla quale si arriva dopo aver percorso uno dei vicoli più caratteristici di Cusano, il Vicinato Lungo, è intitolata al patrono del paese, ha tre navate, una torre campanaria e, all'interno, un'acquasantiera di pietra del Seicento. La visione più suggestiva del borgo è quella dal lato sud-ovest. E' lì che bisogna farsi portare dagli abitanti per ammirare insieme a loro il gioiello di pietra del Matese. Magari stando attenti a non incappare in una di quelle giornate ventose dove soffia "a cusanara", quando, memori dei ghiacci e delle primavere stentate, vediamo dipanarsi la storia millenaria di questo luogo, che solo oggi trova pace grazie a nuove attrattive turistiche che non l'hanno snaturato.
    Il prodotto del borgo: l'artigianato si fonda sulla lavorazione della pietra (mortai e manufatti), del legno e del vimini ("cucchiarelle", "spase", cesti) e della ceramica artistica.
    Dal punto di vista gastronomico, i prodotti locali sono funghi porcini, salumi e formaggi.
    fonte borghitalia

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